Curiosi di sapere com’è andata a finire la vicenda del CANAPAMUNDI 2023?
Dopo quasi un anno, il verdetto.
Prima di scoprire il risultato, facciamo un breve riassunto di quanto successo…
Febbraio 2023, siamo a Roma per la storica fiera del settore della canapa, tre giorni immersi nelle potenzialità di questa pianta, tra espositori, visitatori, workshop e per molti di noi un’occasione per ritrovarsi.
Il venerdì da subito, la manifestazione è iniziata con i controlli da parte delle forze dell’ordine, al limite della normale routine di tutti gli anni.
Il sabato pomeriggio, durante il normale svolgimento delle attività, la situazione degenera, da una normale fiera
ad incursione
Fuggi fuggi di visitatori ed entra entra di forze dell’ordine.
Cosa succede?... operazione di controllo.
Gli agenti prendono di mira lo stand di Cannabis Cura Sicilia, spazio condiviso tra associazioni e pazienti, ed in particolare Andrea di Fatti Segreti.
Sarà stata l'aura di distinta autenticità di Andrea con i suoi dreads ad attirare la loro attenzione?
Iniziano le operazioni di controllo degli oggetti presenti, tra cui le infiorescenze di Fatti Segreti e la giornata si conclude tra tensione, stupore e rabbia.
Arriviamo alla domenica con preoccupazione, l’ultimo giorno dell’incredibile disavventura… cosa sarebbe successo?
Prima dell’inizio della fiera, gli agenti si ripresentano, questa volta con i cani al seguito, sempre allo stesso stand, procedendo ad una serie di campionature (fatte e rifatte per via dell’imbarazzante incompetenza degli esecutori) che portano al sequestro di 7 vasi in vetro contenente sostanza vegetale verosimilmente marijuana, accompagnando Andrea ed un suo amico presso la Questura di Roma per procedere alle pratiche di sequestro e alla denuncia alla Procura della Repubblica come indagati per la vendita di sostanze stupefacenti.
Metodo di campionatura: un test a reazioni cromatiche che non consente di determinare quantità di principio attivo in essa contenuto ma solo la presenza, manifestandosi con una colorazione “rosso”.
Gli operatori del settore increduli e incapaci di agire, tutto questo avveniva nonostante i prodotti fossero legalmente acquistati con fatture ed analisi.
Eppure da liberi cittadini a delinquenti in un attimo, in via preventiva.
Si torna a casa con un art. 73 DPR 309/90 ….dettato dalla sfortuna o dai pregiudizi?
Bisogna scoprire la verità.
Entrano in gioco da subito gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio dello studio Tutela Legale Stupefacenti, impegnati da anni su questo tema, raggiungendo ottimi risultati; chi meglio di loro poteva aiutarci in questa situazione.
Obiettivo, dimostrare l’inefficacia drogante di cui vi era certezza, per cui nessun patteggiamento. La strategia difensiva decide di lavorare sulla corretta interpretazione delle analisi tossicologiche.
Perché?
Il campione analizzato era di circa 2gr ed ha evidenziato percentuali tra lo 0,89% e 0,60% (valori oltre il limite) però le percentuali relative alla soglia drogante devono essere parametrati su 1gr di fiore, al fine di verificare la presenza o l’assenza di effetto stupefacente. Per cui analizzando i dati correttamente, i risultati reali sono tra 0,44% e 0,30% (valori sotto il limite).
Nella definizione di soglia drogante, come indicato nel D.P.R. 309/90, si presume una quantità pari a 25mg di delta 9 tetracannabinolo, circa 5gr per uno spinello rispetto al peso convenzionale di 1gr.
E’ come dire: “bere una bevanda con gradazione alcolica del 2%, dove per avere un minimo effetto psicotropo (ebbrezza) è necessario ingerire in un’unica volta 10 litri” (a supporto di questa affermazione è stata presentata una relazione tecnica della Prof.ssa Orioli dell’Università degli Studi di Milano).
Dopo aver presentato questa difensiva, insieme alla perizia del laboratorio di tossicologia forense, quale sarà stata la reazione del giudice?
RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE, DISSEQUESTRO E RESTITUZIONE
“…non ricorrono i presupposti per esercitare l’azione penale…”, “Gli elementi acquisiti ...inducono a concludere senza ombra di dubbio…”, “…restituzione della merce”
GIUSTIZIA E’ FATTA, ASSOLTI!
La giustizia in tribunale vince sull’ingiustizia dell’abuso di potere.
Anche se, rimane la consapevolezza di vivere in una società che molto spesso non ci dà la possibilità di una giustizia in tribunale e quotidianamente siamo vittime, su diversi fronti, di una mancanza di tutela da parte di chi ne è responsabile, facendo emergere un bisogno critico di riflessione profonda.
Questa vicenda ci lascia tanti quesiti senza risposta, tra cui…
· Perché non usare i fondi pubblici utilizzati per l’operazione in formazione e attrezzature più adeguate? (per ottimizzare la ricerca di sostanze illecite)
· Perché si continua a rimandare per normare questo settore? (anzi si continua ad ostacolare)
· Che sia stato come nel 1937 ai tempi della “Marihuana Tax Act”, un’operazione per disincentivare il settore? (Canapamundi 2024 annullata)
· Perché non sfruttare le competenze degli operatori per creare uno sviluppo sostenibile e sociale grazie alla canapa, puntando sul Made in Italy? (la creazione di nuove filiere, posti di lavoro, sostenibilità, etc..)
· Perchè tanta ostinazione verso chi trova benefici nei prodotti derivati da questa pianta? (a volte utili per la sopravvivenza, dove le cure tradizionali non hanno effetto)
L’assenza di intelligenza, soprattutto emotiva, dà spazio a decisioni rapide e spesso ingiuste, che riflettono la freddezza e l'indifferenza di un sistema sempre più interessato al mantenimento dello status quo che al benessere dei suoi cittadini.
Questa mancanza di empatia e comprensione umana mina profondamente la fiducia nelle istituzioni e alimenta un senso di alienazione e disillusione tra le persone, aggravando il senso di ingiustizia percepito.
È tempo di chiederci se vogliamo continuare su questa strada di indifferenza e distacco o se siamo pronti a fare spazio a un approccio più umano e sensibile, che ponga al centro le persone e le loro emozioni.
In che modo possiamo recuperare il nostro senso di umanità?
Riflettendo sulle questioni sociali, prendendo parte attiva nel promuovere un cambiamento positivo nella propria comunità. Che si tratti di supportare iniziative locali che mirano a migliorare la tutela dei cittadini, di partecipare al dialogo pubblico per sollecitare riforme, o semplicemente di praticare l'empatia e la comprensione nella vita quotidiana, ogni azione conta.
Insieme, possiamo lavorare per creare un ambiente in cui la giustizia e la tutela non siano solo ideali lontani o dispendiosi, ma realtà tangibili per tutti.
Associazione APS Canavese Canapa
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